Quando l’Amore fa Male: Riconoscere e Affrontare l’Abuso Emotivo

“L’abuso psicologico non lascia lividi, non si vedono ossa rotte, né buchi nei muri. I lividi, le ossa rotte, i buchi sono ben nascosti e devastano interiormente la vittima”
citazione tratta dal testo di Shannon T.

Ti sei mai sentito catturare in una relazione che ti ha sottratto la tua identità?

 

Una connessione affettiva che ti lascia vuoto, costantemente in colpa e insignificante agli occhi del tuo partner?

 

Se ti ritrovi in questo scenario, è importante sapere che potresti essere vittima di un tipo di abuso psicologico.

Le dinamiche dell’abuso emotivo sono complesse e possono minare profondamente la tua salute mentale e il tuo benessere.

In questo articolo, esploreremo le sfumature dell’abuso psicologico, concentrandoci su alcune dinamiche relazionali che possono risultare particolarmente dannose. Alcune persone, a causa del loro funzionamento emotivo e relazionale, tendono a manipolare gli altri per ottenere vantaggi personali, senza considerare l’impatto delle loro azioni.

Potresti chiederti: “Ma se hanno queste caratteristiche, non dovremmo cercare di comprenderli?”

La realtà è che, pur potendo avere vissuti di sofferenza o difficoltà, non è responsabilità nostra giustificare o accettare comportamenti che minano il nostro benessere.

 

È essenziale riconoscere quando una relazione diventa sbilanciata e potenzialmente nociva, perché alcune persone, pur sapendo riconoscere le emozioni altrui, possono utilizzarle per scopi manipolativi.

Piuttosto che instaurare connessioni autentiche, possono sfruttare le vulnerabilità degli altri per ottenere controllo o potere, spesso in modo calcolato. Questo atteggiamento può rendere difficile accorgersi delle dinamiche dannose finché non si è già coinvolti in una spirale di colpa, confusione e insicurezza.

Pura crudeltà, non trovi?
Sì, purtroppo lo è. E la verità è che tu non puoi cambiare chi agisce in questo modo. Ma puoi fare qualcosa di molto importante: imparare a riconoscere queste dinamiche, proteggerti e stabilire confini sani.
 
Alcune persone, consapevolmente o meno, tendono a instaurare relazioni basate sulla manipolazione e sul controllo. Il benessere dell’altro non è la loro priorità; ciò che le muove è il bisogno di esercitare potere e alimentarsi dell’altrui sofferenza.
 
Come lo fanno?
Attraverso un processo ben preciso, spesso difficile da riconoscere nelle prime fasi:
1.L’idealizzazione
All’inizio, ti faranno sentire speciale, unico/a. Ti diranno che sei la loro ancora di salvezza, che senza di te non sarebbero nulla. Questo crea un legame profondo, che genera fiducia e dipendenza emotiva.
2.La svalutazione
Una volta stabilita questa connessione, il meccanismo si ribalta. Cominceranno a farti dubitare di te stesso/a, insinuando che senza di loro sei tu a non valere nulla. Le qualità che inizialmente ammiravano diventeranno difetti, e pian piano potresti iniziare a sentirti insicuro/a, incapace di prendere decisioni senza il loro consenso.
Potrebbero anche iniziare a lamentarsi delle tue caratteristiche: ti diranno, ad esempio, che non sei poi così forte come pensavi, facendoti sentire debole o inadeguato/a.
3.Il rifiuto
È la fase più dolorosa, perché non riguarda solo la perdita del rapporto, ma anche la sensazione di essere stati svuotati di sé. Questo impatto si riflette su tutti gli ambiti della vita: la casa, il lavoro, le amicizie, fino a intaccare il proprio equilibrio psicofisico.
 
Ma non è finita qui.
Spesso la relazione sembra chiudersi, ma se il legame non viene reciso da te, è probabile che la persona ritorni, riavviando il ciclo con le stesse modalità. E così il gioco ricomincia.
 

Come spezzare questo schema?

Il primo passo è riconoscere che si tratta di una dinamica relazionale dannosa. Capire che il proprio valore non dipende da chi lo svaluta o lo rafforza a seconda del momento.
Proteggersi significa imparare a riconoscere questi segnali e scegliere di circondarsi di relazioni basate sul rispetto e sulla reciprocità.

Se ti riconosci in una situazione simile, sappi che non sei solo/a e che esistono percorsi per uscirne.

Essere consapevoli è già un primo passo verso la libertà.

 

Distinguere una relazione sana da una malata dipende dalla presenza di fiducia, onestà e rispetto reciproco. Se questi elementi mancano, potresti trovarti in una situazione dannosa.

Se ti ritrovi in una relazione malata, ricorda che il lavoro terapeutico verso lo scioglimento del legame richiede tempo e impegno. È un viaggio attraverso fasi difficili, ma chiedere aiuto è un passo importante verso la guarigione.

Una domanda che ora potrai porti è: ma se mi trovo invece a vivere già con persone di questo tipo, cosa dovrei fare?

Domanda del tutto legittima e anzi, il semplice fatto che ti sei posto/a questa domanda è un punto di inizio verso la guarigione.

Sei pronto a iniziare il tuo viaggio verso la guarigione? 

Ricorda, il primo passo verso un futuro più sereno è chiedere aiuto, e tu hai già iniziato questo lavoro con una consapevolezza che può trasformare la tua vita.

Innanzitutto ti consiglio la lettura di questi due testi che affrontano proprio tale tematica:

 

  • Shannon, T. (2016). Guarire dall’abuso nascosto. Eternity Srl. 

  • MacKenzie, J. (2016). Questo amore fa male. Come salvarsi dalle relazioni distruttive e tornare a vivere. Giunti Editore. 

Non sono sostituti alla terapia individuale, ma hanno solo carattere educativo e informativo. 

Un pò come l’estratto della mia rubrica. 

Se necessiti di un aiuto urgente, contatta specialisti esperti nell’abuso psicologico. 

La tua salute psicologica è un dovere, non solo un diritto. 

Ricorda che chiedere aiuto è un atto di coraggio, non di debolezza, vergogna o colpa!

 

Dott.ssa Chiara Filipponi

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